Vi segnalo rapidamente un articolo sulla Narrazione Crossmediale, uscito oggi sul sito dell’enciclopedia Treccani.
In realtà non concordo con l’interpretazione amplissima del concetto di narrazione crossmediale fornita dall’autore Francesco Ursini, che rifacendosi alla griglia concettuale proposta nel 1925 dallo strutturalista russo Boris Viktorovič Tomaševskij nel suo Teoria della Letteratura, vi ricomprende anche il remake (stessa fabula e stesso intreccio) ed il retelling (stessa fabula e diverso intreccio). Ma in questi casi, quale sarebbe la fondamentale differenza rispetto al caro, vecchio, adattamento? Da quest’ultimo il narrare crossmediale differisce invece proprio perchè non si limita a ri-raccontare la stessa storia – magari in un modo diverso – ma ne racconta un pezzo in più, come ormai consolidato nella letteratura sull’argomento…
Ringrazio Giancarlo Manfredi di WebTrekItalia per avermi segnalato l’articolo.
A presto
Cor.P
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“non si limita a ri-raccontare la stessa storia – magari in un modo diverso – ma ne racconta un pezzo in più” questo è transmedia e non crossmedia. Qual è la differenza tra crossmedia e adattamento, posto che il crossmedia non aggiunge contenuti (per questo si distingue dal transmedia)?