…la narrazione crossmediale si inserisce in (ed è parte di) un panorama comunicativo nel quale lo spettatore sempre più spesso trova naturale fruire di un qualsiasi prodotto mediale, sia esso d’informazione o di intrattenimento, su molteplici piattaforme. Gli esempi possibili sono praticamente infiniti.
Il giorno successivo alla puntata di Report, si può partecipare ad una videochat con Milena Gabanelli; sul sito di X-Factor si possono leggere le schede con le bio dei concorrenti del talent show televisivo; praticamente tutti i film per il grande schermo hanno un sito web dedicato che, come contenuto minimale, offre gallerie d’immagini, wallpaper, giochi, trailers; gli appassionati di serie televisive possono riviverne l’universo finzionale in versione videogame (Lost, I Simpson, 24, …) e, simmetricamente, gli appassionati di videogame possono staccarsi dalla joypad e rilassarsi di fronte a fortunate versioni cinematografiche di Resident Evil, Lara Croft…
La fruizione espansa è oggi una modalità di consumo mediale sempre più diffusa: per il pubblico è del tutto consueto, naturale, poter fruire di un prodotto mediale su molteplici piattaforme, avere più punti di contatto, punti di ingresso alternativi. Inseguire una narrazione crossmediale da un medium all’altro è un esempio di fruizione espansa, ma è opportuno precisare che può esserci fruizione espansa anche in assenza di narrazione crossmediale, ed anzi è questa la circostanza più frequente.
Come visto, perchè possa parlarsi di narrazione crossmediale è necessario che ogni canale mediale dia un distinto contributo all’avanzamento del racconto. Questa condizione non è invece necessaria perchè possa parlarsi di fruizione espansa, che è tale anche in presenza di contenuti ridondanti diffusi su media diversi, oppure in presenza di contenuti diversificati, ma che non rappresentano un avanzamento della narrazione (a meno che non si voglia dare a quest ultimo termine confini così ampi da svuotarlo di significato).
Un esempio del primo tipo è quello di molti videogiochi ispirati a film per il cinema, che nella maggior parte dei casi non sviluppano in alcun modo l’universo finzionale descritto sul grande schermo, limitandosi a declinarlo nel modo più funzionale ad un coinvolgimento interattivo del giocatore…
Quanto invece al secondo tipo, le versioni in Dvd o Blu Ray dei film per il grande schermo e delle serie tv, sono solitamente arricchite da contenuti ulteriori, inediti (making of, interviste ad attori e registi, biografie degli stessi, fotogallery…), che però non rappresentano un avanzamento della storia.
Tra le case histories che citerò nei post successivi ne tratterò numerose che, pur non rientrando nell’alveo della narrazione crossmediale, ritengo comunque particolarmente interessanti per la capacità di fornire allo spettatore stimolanti ed originali opportunità di fruizione espansa…
A presto
Cor.P
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[…] lettore/spettatore di avere una visione complessiva dell’arco narrativo. In altri termini la fruizione monomediale (libraria o cinematografica) è sufficiente per avere un quadro complessivo della storia di The […]